Ve ne sarete senz’altro accorti: mi ispiro moltissimo al filo per creare i gioielli Mayrena. Sono sempre stata affascinata dall’universo filiforme: da piccola spellavo i cavi elettrici per recuperare il filo di rame e lo abbinavo alle perle che recuperavo dalle collane rotte di mia madre. Col passare degli anni, questa ispirazione è diventata una vera fonte di creazione. È quindi molto naturalmente che il filo si è imposto come linea direttrice del marchio quando ho fondato Mayrena Paris.
Ma torniamo al filo in sé. Minimalista, funzionale, in accumulo, curvato, geometrico: sono solo alcuni degli aggettivi che definiscono i suoi molteplici utilizzi. La fabbricazione del filo copre un’intera storia e dipende dal materiale utilizzato.
1. Il filo nell’Antichità
Il filo è utilizzato fin dalla notte dei tempi e serviva come ornamento alle civiltà antiche. Le prime rappresentazioni filiformi che conosciamo risalgono all’Antichità: il filo veniva usato per coprire e abbellire alcune parti del corpo, avvolgendosi attorno al polso, al collo, alle braccia e alle caviglie. Questi pezzi, realizzati in metalli preziosi come il bronzo e l’oro, mettono in evidenza la maestria degli orafi dell’età del ferro in Europa. All’epoca i gioielli erano simbolo di status e potere.

Bracciale in oro della Grecia antica (V/VI secolo a.C.)
Girocollo scita dell’Eurasia (I secolo a.C.)

Orecchini greci in oro (VI secolo a.C.)
Collare celtico in oro (IV secolo a.C.)
Il filo, dapprima usato come semplice anello, viene progressivamente lavorato, curvato e attorcigliato per ottenere ornamenti sempre più complessi, simboli di distinzione sociale e ricchezza. I gioielli diventano sempre più imponenti, a immagine del successo sociale del loro proprietario.
2. Il filo in gioielleria e orologeria
Oggi, l’ispirazione filiforme si ritrova in molti gioielli che si indossano come vere e proprie “sculture in miniatura”. L’elevata malleabilità del filo offre ai designer una moltitudine di possibilità di creazione e interpretazione: è piegabile, curvabile ed estensibile all’infinito. Per questo molti artisti utilizzano ancora oggi l’universo filiforme come fonte di ispirazione.
Notiamo che le grandi maison di lusso se ne ispirano ampiamente, al punto che per alcune il filo è diventato una vera identità di marca e permette a certi creatori di affermare davvero la propria mano (come nel caso di Mayrena Paris).
Bracciale Barbelé Thin di Céline by Phoebe Philo
Bernar Venet, anello Ligne indéterminée, 1998

Anello in filo d’oro, Alexander Calder, 1950
Bracciale Juste un Clou, Cartier
3. Il filo nella pubblicità
Le ispirazioni filiformi antiche attraversano i secoli e, a partire dalla fine del XIX secolo, il filo si torce progressivamente per creare curve, e i pubblicitari lo utilizzano ampiamente nelle loro immagini per evocare gioielli fini ed eleganti.
Orologio Baignoire Cartier 1980
Orologio bracciale Panthère Cartier

Pubblicità profumo Dior J’adore
Pubblicità Piaget
4. Il filo nel design di mobili e nella decorazione
Prima di lanciarmi nell’universo del gioiello, ho frequentato molto il mondo delle gallerie e del design. L’universo del filo, e persino del tubo, si ritrova anche nel design dei mobili e nella decorazione d’interni. Numerosi designer dalla fama ormai indiscussa si sono interessati al suo utilizzo, come Charlotte Perriand, Gae Aulenti, Michael Thonet, Michel Boyer, Shiro Kuramata, Giotto Stoppino o ancora Mies Van der Rohe. Il loro obiettivo? Utilizzare l’estetica filiforme per concepire un oggetto allo stesso tempo utile ed estetico.
Nel mobile, il tubo viene quindi concettualizzato per adattarsi al pavimento, contenere oggetti, sostenere una seduta o un peso.
Chaise longue Charlotte Perriand
Divano, Michel Boyer, 1971
Coppia di sedie Locus Solus, Gae Aulenti, 1963
Tavolo da pranzo, Giotto Stoppino, anni ’70
Nella decorazione, il filo si articola in simmetrie e curve per ottenere un risultato visivo ricco di movimento.
5. Il filo nell’automobile
Ritroviamo il filo anche nel settore automobilistico, non tanto per l’aspetto estetico quanto per quello pratico. Offre una struttura simmetrica e complessa, una vera fonte di ispirazione.
Struttura del telaio di una Porsche 917, 1981
6. Il filo nella pelletteria
Nella pelletteria come nella moda, il filo si ritrova nell’intreccio, nella lunghezza e nella posizione dei manici ma anche negli ornamenti. I creatori usano il filo partendo dall’idea che una borsa sia più di un semplice accessorio: dona movimento e carattere a un outfit.

Borsa campana, Moschino 2010
Borsa Pearl, Cult Gaïa
Portata a spalla o a mano, la borsa dall’ispirazione filiforme permette di slanciare la silhouette e di giocare con diverse materie: tessuto, pelle, fibre, resina, metallo…



J’ai acheté la bague l’Insolite réversible en argent dans le magasin de la Fondation Cartier. C’est une merveille, très confortable à porter! Un Œuvre d’Art!